Un sito web è oggi, tranne rarissime eccezioni, il medium attraverso il quale un soggetto, sia esso un’azienda, un’associazione o il promotore una qualunque attività, anche personale, si espone maggiormente al suo pubblico. Possiamo definirlo il principale e il più efficace strumento attraverso cui ricercare e perfezionare il rapporto che ci prefiggiamo con una vasta platea a cui vogliamo rivolgerci. Essenziale, a tal fine, che esso rappresenti al meglio l’identità, la storia, le capacità e la fiducia che vogliamo siano percepite dai nostri interlocutori. Il sito deve esprimere innanzitutto la nostra cultura, un’identità dell’immagine, efficienza e affidabilità: deve quindi mantenere un legame con la nostra storia (certamente i famosi colori sociali, ma anche e soprattutto il linguaggio, nel senso più esteso, culturale, utilizzato), avere un ordine, una qualità formale e tecnica in grado di competere nel nostro settore di riferimento e più in generale nel mondo verso il quale si affacciano quotidianamente gli utenti che navigano sul web. Se un social network può essere rappresentato come un luogo di incontro, una piazza (e a questo deve servire), il nostro sito è la casa dove accogliamo i nostri ospiti.
Con questa premessa, tra ventilatori sempre accesi, improvvisi acquazzoni estivi, immersi in una città che non puoi non dire Roma ad agosto è meravigliosa, ci siamo messi all’opera per rivedere un sito web che ormai da qualche anno aspettava una bella pulizia di primavera (ma non eravamo in agosto?).
Qui di seguito il nostro lungo e dolce ragionar.
Nel 2014, in Italia, il numero di fruitori di internet attraverso un dispositivo mobile ha superato quello degli utenti connessi da un desktop computer o portatile.
La ricerca di informazioni, di intrattenimento e di costante condivisione ha di conseguenza assunto una frequenza, una semplicità e una rapidità d’uso in costante crescita.
Sempre nel 2014: un’altra data storica per il mondo del web. La versione on-line del quotidiano più letto del mondo, il New York Times, subì un restyling indirizzato definitivamente verso una nuova idea funzionale della pagina web: abbandonato ogni elemento grafico riconducibile all’estetica cine-televisiva (chi ricorda il mitico Flash?), il quotidiano riprende il solco tracciato da secoli di carta stampata, lasciando che tutte le migliori tecnologie interattive facciano il loro dovere senza però interferire con la pulizia dei caratteri di stampa e con una lettura della pagina molto più vicina all’originale cartaceo.
E arriviamo al 21 aprile 2015, giorno tramandato ormai come mobilegeddon, quando Google annunciò che il nuovo algoritmo avrebbe favorito il mobile-friendly a discapito dei siti non responsive, facendo così diventare la responsiveness un fattore di ranking che influisce su un migliore posizionamento all’interno della SERP (In un sito responsive i testi, le immagini e la struttura si adattano automaticamente al device del fruitore, per renderlo utilizzabile e perfettamente leggibile senza bisogno di modificarne la schermata).
Da allora le opportunità offerte da un sito web si sono moltiplicate, a patto di comprendere appieno i mutamenti avvenuti in questi anni nelle sue dinamiche: internet propone oggi a tutti noi una vera e propria esperienza di vita, a tutto tondo, estendendo oltre ogni possibile limite gli incontri con persone che trovano interessante la nostra conversazione. Per questo l’esperienza dell’utente (termine costantemente ribadito, guarda caso, da Google) è il fattore determinante perché un sistema web diventi proficuo. Il termine sistema ha qui un significato preciso: un sito web è oggi un elemento (quello sul quale abbiamo maggior controllo) di un insieme integrato di posizioni attraverso le quali la nostra iniziativa compare e si attesta, e di relazioni che non si limitano necessariamente ai soli social network.
Il principale motivo di questi mutamenti è (e lo sarà sempre) da attribuirsi all’evoluzione tecnica: monitor più precisi e con risoluzioni sempre maggiori hanno reso possibile il riaffacciarsi della secolare qualità tipografica, abitudini di navigazione mutuate dai principali social network e dall’esperienza d’uso di device di dimensioni ridotte (ad esempio lo scrolling della pagina visitata) hanno generato la forma attuale, esclusiva, di una pagina web (su tutto la sua dimensione infinita, il caricamento di nuovi contenuti allo scorrere verticale della pagina).
Ma soprattutto è ormai chiaro che un sito web non ha ancora trovato i suoi limiti. Per questo disegnare una pagina che sia adatta a tutti i dispositivi è anche disegnare una pagina che sia adatta a tutti i futuri dispositivi.
Le principali caratteristiche di questo approccio alla realizzazione di un sito web sono così sintetizzabili:
- l’esigenza di apparire su schermi di dimensioni molto differenti e di proporzioni estremamente variabili ha progressivamente uniformato la struttura di tutti i siti di moderna concezione (vedi, ad esempio Bootstrap e WordPress), configurando di fatto una peculiarità, un’identità propria delle pagine web, oggi più attente, come accennato, alla tipografia tradizionale e alla gestione dello spazio piuttosto che a format di tipo cine-televisivo.
- gli elementi grafici attrattivi (fotografie, video, grafica e tipografia) hanno acquisito un’importanza capitale per accrescere l’esperienza del visitatore e per distinguere immediatamente l’offerta di contenuti da eventuali soggetti concorrenti.
- i contenuti proposti e il loro costante aggiornamento, così come interazione e community building, hanno oggi rilevanza massima nel quadro competitivo, favorendo di fatto chi può trattare argomenti condivisi da un gran numero di persone o chi opera in una nicchia proponendo contenuti di grande interesse per il pubblico di riferimento.
In altre parole, tolti i grandi marchi dell’abbigliamento che possono condividere con gli utenti testimonial famosi, immagini fuori dal comune e storie concepite per il grande pubblico internazionale, in questo settore, a parità di condizioni, è favorito un marchio di abiti da sposa (che può costruire una comunità di interessi su temi come il matrimonio, la coppia, la cerimonia, la famiglia, l’amore, ecc.) rispetto a uno che vende abbigliamento di natura più generica. Oggi un sistema web ha due possibili chiavi per il successo: un grande numero di visitatori oppure contenuti specifici trattati con cura sui quali fidelizzare una community.
Un’associazione che, oltre a un decennale premio di arti e letteratura, si occupa di incontri, iniziative ed eventi culturali ha tutto da guadagnare da una penetrazione diffusa e capillare del web che può dunque raggiungere più facilmente rispetto ad altri soggetti meno tematici, sfruttando appieno le potenzialità di un sistema ben posizionato su tutti gli strumenti che internet offre. Social network (Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, LinkedIn, WhatsApp su tutti), newsletter integrate al sito, digital pr, link building, community building sono opportunità che una associazione culturale già radicata e con un numero consistente di contatti acquisiti può utilizzare partendo da una condizione decisamente avvantaggiata rispetto alla maggioranza dei soggetti presenti sul web. Questo vuol dire, in pratica, enormi possibilità di sviluppare in breve tempo partnership qualificate, nuove aree di progetto, sponsorship e collaborazioni con aziende e case editrici, donazioni. Oltre a espandere considerevolmente il numero di possibili stakeholder e di incrementare quindi il peso dell’Associazione nel panorama sociale e culturale.
Andrea Pizzi (il prossimo agosto vado in ferie).